Nome imbarcazione: DESGJ-DE

Tipologia Imbarcazione: THAMES RACER

Progettista: LIPTON HOPE

Cantiere di costruzione: THE THAMES YACHT KENT

Anno di varo: 1858/1861  Materiale scafo: LEGNO Albero e boma: LEGNO

Ultimo restauro, anno: 2009 Cantiere: TINO PARODI MESTRO D'ASCIA

Numero Velico: - Certificato di stazza: -

 


Cenni storici:

Deriva progettata da Lipton Hope alla fine degli anni 60 del XIX sec. e costruita nel 1858/1861. Questa deriva veniva utilizzata per navigare sul Tamigi, le prime apparizioni in Italia si hanno durante i primi 20 anni del Novecento, dove approda sui laghi come gioco di lusso per facoltosi signori. All’epoca la UK Racer Tamigi era tra le barche più veloci e spesso veniva utilizzata a per scommesse tra gentleman come alternativa alle corse dei cavalli.

Questa deriva è arrivata sulle sponde del lago d’Orta all’inizio del XX secolo; è passata attraverso varie proprietà (Conte Tarsis di Brolo; Titti Morpurgo, Alex Durio, Gian Carlo Badò e Cesare Dell’Orto) e vi è rimasta fino ai giorni nostri.

La storia affascinante di questa barca è raccontata dalla Contessa Giuliana Cibrario da quasi un secolo testimone preziosa della vita del lago d’Orta: “una barca che presenta requisiti non comuni, apprezzabili solo da veri intenditori, affascinati da tanta eleganza nell’estetica e nella fragile costruzione. Lo scafo è nato in un cantiere inglese, con il nome di “Charmeresse”. Il nuovo proprietario lo ribattezzerà “Ad Majora”. L’attrezzatura viene rifatta a nuovo, ora con albero Marconi (il primo di questo tipo sul Lago d’Orta). Le vele di fattura privata, vengono tagliate dal velaio Zadro, di Monfalcone, tutti gli angoli, vengono eseguiti in un atelier di Torino. La parte minuta di falegnameria (gallocce, passacavi, ecc.) viene eseguita dal nuovo proprietario, avendo trovato nel suo rustico tutta l’attrezzatura necessaria.

 

Questa imbarcazione non è da diporto, né da regata, non essendoci altri scafi simili con cui competere, però nelle regate di categoria libera, è sempre la prima a tagliare il traguardo, scivolando sull’acqua, quasi come se non avesse il contatto. La sua leggerezza è dovuta ad una particolare tecnica di costruzione, infatti la zona “pedonale” è molto limitata (il necessario per poter accedere al pozzetto), tutto il resto è una fragile intelaiatura, ricoperta da un telo appositamente trattato. Questa “creatura”, cui il suo comandante ha dato la vita per forza di sua volontà e di passione, è sopravissuto a lui, tenente degli Alpini, caduto in Croazia”.

 

Recentemente è stato effettuato un meticoloso restauro che ha permesso alla deriva di navigare con alberatura e armo aurico nuovi; le vele sono state preparate dalla rinomata veleria Zaoli di Sanremo. La grande deriva mobile è in bronzo.

Ancora oggi questo gioiello è perfettamente navigante affermandosi come la più antica deriva d’epoca navigante al mondo.

Questo esempio di Uk Racer Tamigi detiene il record di vittorie tra le antiche derive durante le regate dell’AIDE (Associazione Italiana Derive d’Epoca) effettuate tra il 2010 e il 2012.



DATI TECNICI

 

Lunghezza f.t. LOA (m): 6.92

Lunghezza al galleggiamento LWL(m): -

Larghezza max (m): 1.73

Pescaggio (m): -

Dislocamento (Kg): 350

Armamento: AURICO

Motorizzazione: -

Colore scafo: BIANCO

Club o Associazione: AYDE

Porto di stazionamento: ORTA

Stato di conservazione: NAVIGANTE